La buona figliuola, Venezia, Zatta, 1789

 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Boschetto delizioso.
 
 Il MARCHESE solo
 
 Marchese
 
    Dove è Cecchina, oh ciel!
 Dove è fuggita oimè!
 Ah che son io crudel!
490Ah m’ingannai da me!
 
    Barbaro fato!
 Sorte spietata!
 Ah dov’è andata!
 Dov’è il mio cuor?
 
495La cerco e non la trovo,
 non so dov’ella sia.
 Maledetta sia pur la gelosia.
 Il mio temperamento
 si scalda in sul momento.
500L’ho scacciata da me pazzo, furente,
 e poi dopo trovai ch’ella è innocente.
 Ma la ritroverò;
 sì, la ricercherò per mari e monti;
 ai fiumi, ai colli, ai fonti
505di lei domanderò;
 sì, la ritroverò... (Parte)
 
 SCENA II
 
 Il cavaliere ARMIDORO e CECCHINA scortata da vari uomini armati
 
 Cavaliere
 Amici, sia condotta
 alla città costei; sia consegnata
 al cavalier cui va diretto il foglio.
510Sciocca, ti pentirai del folle orgoglio.
 
 SCENA III
 
 CECCHINA e i suddetti uomini armati
 
 Cecchina
 Dove mi conducete? (Gli armati mostrano di parlare piano con lei)
 
 SCENA IV
 
 MENGOTTO dal fondo della scena, poi alcuni cacciatori che passano ed i suddetti
 
 Mengotto
 Oh povera Cecchina!
 Di lei che vonno far? Pazzo, briccone!
 Perché aver gelosia del mio padrone?
515Ah se sapessi almeno
 di liberarla il modo!
 Ecco qui i cacciatori. (Si vedono venire li cacciatori)
 Vi supplico, signori,
 se avete il cuor clemente,
520di man degli assassini
 venite a liberar quell’innocente. (I cacciatori colle loro armi sorprendono i custodi di Cecchina ed essi fuggono inseguiti dai cacciatori medesimi e nel fuggire cade ad uno la spada di mano e l’abbandona)
 
 SCENA V
 
 CECCHINA, MENGOTTO, poi il MARCHESE
 
 Cecchina
 Ah povero Mengotto!
 Alfin mi ha liberata
 e il padrone crudel mi ha abbandonata.
 Mengotto
525Obbligato, signori, avete fatto
 un’opra di giustizia e di pietà. (Verso la scena)
 Ah mia cara Cecchina, eccomi qua.
 Cecchina
 A te deggio la vita.
 Mengotto
                                     In ricompensa
 posso sperar amore?
 Cecchina
530Lasciami respirar. Mi manca il cuore.
 Mengotto
 Vieni alla mia capanna,
 là prenderai ristoro. (Prendendola per la mano)
 Marchese
 Vieni meco, Cecchina, mio tesoro. (Leva Cecchina di mano a Mengotto e la conduce seco correndo)
 
 SCENA VI
 
 MENGOTTO, poi TAGLIAFERRO
 
 Mengotto
 Ah povero Mengotto!
535Cosa soffrir mi tocca!
 Mi ha levato il boccon quasi di bocca.
 Dagli empi liberata
 fu per opera mia
 ed il padron me la conduce via.
540Povero sfortunato!
 Sì, mi voglio ammazzar. Son disperato.
 Con questa spada, ch’è di man caduta (Prende la spada)
 a un assassin vinto dal suo timore,
 vuo’ per disperazion passarmi il cuore.
 
545   Ah Cecchina... il tuo Mengotto...
 si ferisce... e per te more...
 Ma mi sento a dir dal core:
 «Poverino non lo far».
 
    Eh coraggio... s’ha d’andar;
550sì, mi voglio sbudellar.
 
 Tagliaferro
 
 Eh tar Taifle, che tu far? (Impedisce il colpo)
 
 Mengotto
 Caro signor soldato,
 lasciatemi morir; son disperato.
 Tagliaferro
 Tu, canaglia, poltrone.
555Foler disperazione
 spada per ti passar? Se foi morire
 calantome onorate,
 alla gherra fenir, morir soldate.
 Mengotto
 Sì signor, alla guerra
560voglio venir con voi.
 Così, sorte assassina,
 mi leverò dal cuor la mia Cecchina.
 Tagliaferro
 Jo, Cecchina chi star?
 Mengotto
                                          Star una giovane
 che ho tanto, tanto amato.
 Tagliaferro
565E per donna talian star disperato?
 Tetesco niente importa
 per gherra, per onor perder la pelle;
 ma non morir per queste paccatelle.
 Fenir, fenir con me.
 Mengotto
                                       Ma in cortesia,
570chi è vossignoria?
 Tagliaferro
                                    Star bon soldato,
 corrazzier che serfir mio colonello.
 Stato Italia altra folta e star fenuto
 attesso per cercar
 piccola ragazzina dove star.
 Mengotto
575Basta, verrò con voi
 ma non mi so dar pace. Ahi... Che tormento,
 che fiero tradimento
 levarmela di mano!
 Tagliaferro
 Nix tu donne più pensar;
580paesan, fenir con me,
 che alla gherra contenti
 star tutte sorte de difertimenti.
 
    Star trombette, star tamburri,
 star chitarre e ciuffoletti,
585star strumenti in quantità.
 Ragazzine graziosine
 per ballare vi sarà.
 
    Se nemigo star lontan,
 trinche Vain, paesan;
590se nemigo star vicin,
 zitte zitte nasconder;
 quando in campo star fenuto,
 jo, tu andare, tu restare
 e tu panze conservare
595per ballar e per trincar.
 Lara, lara, lara, lara,
 sempre allecre fare star. (Partono)
 
 SCENA VII
 
 Logge terrene corrispondenti al giardino.
 
 La MARCHESA ed il cavaliere ARMIDORO
 
 Marchesa
 Dunque, per quel ch’io sento,
 se n’è ita l’indegna.
 Cavaliere
                                      Sì, è passata
600a viver ritirata alla città
 e il marchese mai più non la vedrà.
 Marchesa
 Ora vivrete quieto.
 Cavaliere
                                      Sì, mia cara,
 or contento son io.
 Marchesa
 Ma contento però non è il cuor mio.
 Cavaliere
605Perché?
 Marchesa
                  Perché pavento
 debole il vostro amor. Giusta ragione
 vi sdegnava, lo so, con il germano
 ma un amante, uno sposo
 tenero ed amoroso,
610no, non avea per questo
 di lasciarmi, crudel, giusto pretesto.
 Cavaliere
 Nol dissi ancor né di lasciarvi in seno
 nutria il pensier.
 Marchesa
                                  Lo minacciaste almeno.
 Cavaliere
 Ah che distante è troppo
615l’opera dal pensier. V’amo, v’adoro
 e so che nel mio petto
 potria l’amor che io sento
 vincer ogni passione a mio dispetto.
 
    Dal tuo gentil sembiante
620nacque il mio primo amore
 e l’amor mio costante
 ha da morir con me.
 
 SCENA VIII
 
 La MARCHESA e SANDRINA
 
 Marchesa
 Fuor di ragion non parla,
 lo comprendo, lo so, ma vuo’ ch’ei sappia
625ch’io voglio essere amata
 senz’alcuna riserva e rispettata.
 Sandrina
 (Chi l’avesse mai detto! (Da sé)
 Non saprei come una nuova recarle
 che le sarà annoiante;
630gliela posso già dir in quest’istante).
 Marchesa
 Che parlate fra voi?
 Sandrina
                                       Dirò, signora...
 Lei saprà che Cecchina...
 Marchesa
                                                È già partita.
 Questo lo so.
 Sandrina
                          Ma poi...
 Ella deve saper...
 Marchesa
635Vi è qualche novità?
 Sandrina
                                        Dirò, signora.
 Sappia che presto presto...
 Ho principiato a dir. Vi dirò il resto.
 Marchesa
 Spicciatevi una volta.
 Sandrina
                                          Ha da sapere...
 che indietro ritornata...
640è in una stanza del padron serrata.
 Marchesa
 Come! Chi è che m’inganna?
 Il cavaliere ovver il mio germano
 con le violenze sue?
 Sandrina
 Dubito che vi burlin tutti due.
 Marchesa
645Corri dal cavaliere,
 digli che a me sen rieda
 e poi va’ dal marchese,
 digli placidamente
 che parlargli desio.
 Sandrina
650Vado, signora sì,
 gli parlerò ben io.
 Marchesa
 Aspettate.
 Sandrina
                      Son qui, dica signora.
 Marchesa
 Quel che ho da dir non ho pensato ancora.
 Sandrina
 Prima si pensa ben, poi si destina.
 Marchesa
655Voglio prima saper che fa Cecchina.
 Sandrina
 Vado, glielo dirò.
 Marchesa
                                  Presto, badate
 che fa colei; dal cavaliere andate,
 tosto da mio fratello.
 Sandrina
 Una cosa alla volta; vo bel bello.
 Marchesa
660Non so quel che mi faccia;
 non so quel che mi dica;
 tu mi fai delirar, sorte nemica.
 Sandrina
 
    Per il buco della chiave
 ho veduto la ragazza
665che pareva mezza pazza
 da sé sola taroccar.
 
    Ho veduto dalla porta
 la Cecchina giardiniera
 che passeggia e si dispera,
670ch’è vicina a delirar.
 
    Ho veduto che il padrone
 si avvicina a quella stanza
 e mi par secondo usanza
 che la voglia consolar.
 
675   Il padrone vuol aprire,
 vuol parlar con la fanciulla...
 Ma non voglio dirgli nulla,
 non mi voglio far sgridar.
 
    La Cecchina è uscita fuori;
680parleran dei loro amori.
 Oh signora, ve lo dico,
 io per ora non m’intrico,
 non ci voglio più tornar. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 La MARCHESA sola
 
 Marchesa
 Che risolvo, che fo? Se vado io stessa
685mi cimento, lo vedo, a un rio periglio;
 penserò, prenderò miglior consiglio.
 Il cavaliere almeno
 venisse a consolarmi;
 ragion d’abbandonarmi
690non può avere perciò; s’ei meco fosse
 sì barbaro e crudele
 non avria qual si vanta il cor fedele.
 
    Palesar vorrei col pianto
 i crudeli affanni miei;
695ma da voi, tiranni dei,
 mi si toglie il pianto ognora.
 Ah chi vide un’alma ancora
 sventurata al par di me! (Parte)
 
 SCENA X
 
 CECCHINA ed il MARCHESE
 
 Cecchina
 Voglio andare, signor. (Quasi fugge)
 Marchese
                                            Dove?
 Cecchina
                                                           A gettarmi
700a’ piè della padrona,
 a chiederle perdono,
 se degli sdegni suoi la causa io sono.
 Marchese
 No, non andar. Colei
 è una donna furente
705e colla tua bontà non farai niente.
 Cecchina
 Pazienza! Proverò
 e se vuole ch’io parta, io partirò.
 Finalmente io son serva; ella è padrona.
 Marchese
 Cara Cecchina mia, tu sei pur buona!
 Cecchina
710Non è ver; son cattiva.
 Se buona fossi stata
 non averei nel cuore
 dato ricetto a un insolente amore.
 Marchese
 Come? Insolente chiami
715quell’amor ch’hai per me?
 Cecchina
 Sì signor, così è.
 Una povera serva,
 che abbia un po’ di ragione,
 non si dee innamorar del suo padrone.
720Ma io, povera matta,
 ma io senza pensar... Basta, l’ho fatta.
 Marchese
 Tutto quel che facesti hai fatto bene.
 Pentirti non conviene,
 anzi dell’amor tuo voglio premiarti;
725e a dispetto di tutti io vuo’ sposarti.
 Cecchina
 Sposarmi? (Dolcemente)
 Marchese
                        Sì, carina.
 Cecchina
 Degna non ne son io. Son poverina.
 Marchese
 Orsù, ti opponi invano.
 Presto, dammi la mano. (Vuol prenderla)
 Cecchina
                                               Oh, signor no. (S’allontana)
 Marchese
730Eh che ti arriverò. (La seguita)
 Cecchina
                                     Dove m’ascondo? (Va schermendosi per la stanza)
 Marchese
 Dietro ti correrei per tutto il mondo. (La prende)
 Cecchina
 Via, lasciatemi stare. (Si scuote)
 Marchese
 Sta’ zitta, non gridare. (La tien salda)
 Cecchina
                                            Via di qua,
 un po’ più di rispetto e di onestà. (Si scioglie)
 
735   Alla larga, alla larga, signore.
 Io non vuo’ che nessuno mi tocchi;
 ah purtroppo, purtroppo quegli occhi
 mi hanno fatto una piaga nel cor.
 
    Ah misera me!
740Amor mi ferì,
 rimedio non c’è.
 Vi basti così. (Il marchese si accosta)
 
    No, vi dico, non vuo’ che l’affetto
 tradisca il rispetto
745che vuol l’onestà.
 Cessate, lasciate...
 Così non si fa. (Parte)
 
 SCENA Xl
 
 Il MARCHESE, poi TAGLIAFERRO
 
 Marchese
 Ah costei mi ha incantato
 e son più che non era innamorato.
750Certo quand’io ci penso,
 sposar femmina vil non mi conviene
 ma è sì bella e gentil!... Ma le vuo’ bene.
 Tagliaferro
 Chi star casa?
 Marchese
                             Signor?
 Tagliaferro
                                              Chi star padrone?
 Marchese
 Son io per obbedirla.
 Tagliaferro
755Ie fol parlar.
 Marchese
                          Son qui, sono a servirla.
 Tagliaferro
 Star fostra signoria
 dalla casa patron?
 Marchese
                                    La casa è mia.
 Tagliaferro
 Star molto che patron?
 Marchese
                                            Degli anni assai,
 da mio padre, signor, l’ereditai.
 Tagliaferro
760Ie recordar; mi stato
 in fostro marchesato,
 quando per gherra star Tedeschi Italia.
 Qua recordar che piccla figliuola
 per marcia afer perduta
765e mai più picclina afer feduta.
 Marchese
 Una figlia perdeste?
 Tagliaferro
                                        Jo main Her.
 Figlia de mio padrone,
 qua restata con madre;
 star fenuto nemico e so picchetto
770batter de nostra marcia... come dir?
 retroguardia. E paura
 fatto madre morir, persa creatura.
 Marchese
 Quanti anni saran? (Con agitazione)
 Tagliaferro
                                       Star finti e più.
 Marchese
 Ah ditemi, monsieur...
 Tagliaferro
775Ie monsieur? Star tetesco e non monsieur.
 A tetesco dir Her; non dir mai più
 a tetesco monsieur.
 Marchese
                                      Ditemi Her,
 la perduta figliuola avea nel seno
 macchia di color blo?
 Tagliaferro
780Macchia de Vain, jo.
 Marchese
 Cecchina fortunata!
 La fanciulla, signor, si è ritrovata.
 Tagliaferro
 Oh mai Slonz! Dove star?
 Marchese
                                                 In casa mia.
 Tagliaferro
 Bas ist?
 Marchese
                  È qui con me.
 Tagliaferro
                                              Mariandel dofe!
 Marchese
785Ah venite, signor. Voi la vedrete.
 Non so dove mi sia. Tutto saprete.
 Seguitemi, monsieur. (S’incammina)
 Tagliaferro
 Ah tar Taifle, main Her, nix dir monsieur.
 Marchese
 Ma di grazia, signore, (Torna indietro)
790il padre della figlia
 si può saper chi sia?
 Tagliaferro
 Star colonello de caffalleria.
 Marchese
 Oh me felice! Andiamo. (S’incammina, poi torna indietro)
 Dite, il vostro padrone
795è cavalier?
 Tagliaferro
                       Tar Taifle! Star barone.
 Marchese
 Ah! Venite con me.
 Tagliaferro
                                      Sì, fol fenir. (S’incammina, poi lo tira indietro)
 Calantome, sentir;
 aver buon trinche Vaine?
 Marchese
                                                 Sì, venite.
 Tagliaferro
 Subite fol venir. (Come sopra)
800Calantome, sentir;
 Mariandel star bella?
 Marchese
                                          Mariandel
 è il nome vero della figlia?
 Tagliaferro
                                                   Jo.
 Marchese
 Allor che il padre mio
 la raccolse bambina,
805fu chiamata Cecchina.
 Mi chiedete s’è bella? Io vi rispondo
 che più bella di lei non vidi al mondo.
 Tagliaferro
 Ah star furbo talian!
 Marchese
                                        Dirovvi poi,
 dirovvi un mio pensier.
 Tagliaferro
810Ah star furbo talian, maine libre Her.
 Marchese
 
    Vederete una figliuola
 che diletta, che consola;
 i suoi occhi son due stelle,
 i labbretti rose belle,
815non si può bramar di più.
 
    Ah venir, venir, monsieur... (Tagliaferro mostra sdegnarsi ed impugnare la spada)
 No, main Her, non v’adirate,
 quella spada non toccate;
 amicizia voler far;
820trinche Vaine allegri star.
 
 SCENA XII
 
 Campagna amena.
 
 CECCHINA sola
 
 Cecchina
 Almen fra queste piante
 avrò un po’ di riposo. Ah son sì stanca
 di sofferir gl’insulti
 della nemica sorte
825che son costretta a desiar la morte.
 Pria di morire almeno,
 povera sfortunata,
 se potessi saper da chi son nata!
 Parmi che soffrirei
830ogni pena con pace, ogni dolore,
 se abbracciar mi potesse il genitore.
 Ma vano è il sospirar, vano, infelice
 è il desio che m’ingombra.
 Vuo’ sedere a quest’ombra. Almen venisse
835a ristorar quest’alma
 di sonno lusinghier la dolce calma. (Siede)
 
    Vieni il mio seno
 di duol ripieno,
 dolce riposo,
840a consolar... (Si addormenta)
 
 SCENA XIII
 
 Il MARCHESE e TAGLIAFERRO osservano CECCHINA che dorme
 
 Marchese
 Ecco dorme Cecchina. (A Tagliaferro osservandola)
 Tagliaferro
 Ah pofra mia piclina.
 Marchese
                                          Già sapete
 tutto quel che ha passato,
 ogni travaglio suo già vi ho narrato.
845Lasciamola dormire.
 Tagliaferro
                                         Jo main Ssozz! (Amorosamente verso Cecchina)
 Marchese
 Quand’ella si risvegli,
 tutto da me saprà. Voglio al fattore
 parlar intanto, acciò sia pronto e lesto
 per le mie nozze. A voi ritorno presto.
850Senza di me, vi prego,
 non le parlate. Voglio esser presente
 alla sorpresa sua. Ritornerò.
 Mi raccomando.
 Tagliaferro
                                 Jo.
 Marchese
 Giubilo dal contento. Addio monsieur.
 Tagliaferro
855Tu pist ai Nor. (In collera)
 Marchese
                               Non lo dirò mai più. (Parte da un lato della scena)
 
 SCENA XIV
 
 TAGLIAFERRO e CECCHINA che dorme
 
 Tagliaferro
 Quanto star consolato
 mio padron colonello
 che Mariandel troffato.
 Cecchina
 
    Padre mio, dove sei tu?
860Vieni a me... (Sognando)
 
 Tagliaferro
 Mariandel mi chiama?
 Star, dorme ancora. Sì, dormir piclina.
 Cecchina
 Al mio sen... (Dormendo apre le braccia)
 Tagliaferro
                           Jo venir... Star pur bellina. (S’accosta)
 Cecchina
 
    Il mio cor puoi consolar. (Dormendo)
 
 Tagliaferro
865Oh povero tetesco! Mi sentir...
 Puh! Non saver mi dir. (Esce Sandrina e accenna di aver veduto, poi scende)
 
 Cecchina
 
    Caro padre, per pietà. (Dormando)
 
 Tagliaferro
 Poverina, dormir, cercar papà.
 
 SCENA XV
 
 SANDRINA sull’ale delle scale osserva CECCHINA e TAGLIAFERRO, poi il MARCHESE
 
 Sandrina
 Bravo, signor soldato!
870Qui come siete entrato?
 Cecchina
                                              Ahi dove sono? (Si desta)
 Tagliaferro
 Femmina, che foler?
 Sandrina
                                         Gli piace il buono.
 Cecchina
 Questo signore chi è? Come si appella? (A Sandrina)
 Sandrina
 Povera sfacciatella,
 è da te conosciuto.
875Eh non serve mentire; già vi ho veduto.
 Cecchina
 Non intendo che dite.
 Sandrina
 Oh brava in fede mia!
 Così vossignoria
 bel bello in questo loco
880colla ragazza si diverte un poco.
 Tagliaferro
 Femmina, cosa entrar?
 Cecchina
                                             Io non so niente.
 Sandrina
 Eh vi ho veduto. Povera innocente!
 
    Sì signora, di lassù
 si è veduto che quaggiù
885col soldato fortunato
 si badava a divertir.
 
 Cecchina
 
    Sventurata, io mi sognai...
 Cosa dite? Come mai?
 Ah mi fate tramortir!
 
 Tagliaferro
 
890   Questa giovene star mia
 e di qua tu passa fia.
 Star patron de qua fenir.
 
 Cecchina
 
    Ma chi siete?
 
 Tagliaferro
 
                               Star soldato...
 
 Sandrina
 
 È un amante.
 
 Tagliaferro
 
                            Star mandato...
 
 Sandrina
 
895Si è veduto.
 
 Tagliaferro
 
                         Lascia dir.
 
    Colonello...
 
 Sandrina
 
                          Non lo credo.
 
 Tagliaferro
 
 Mi mandato...
 
 Sandrina
 
                             Non è vero.
 
 Tagliaferro
 
 Per trofar...
 
 Sandrina
 
                        Non sa che dir.
 
 Tagliaferro
 
 Maledetta, lascia dir.
 
 Cecchina
 
900   Io non so...
 
 Sandrina
 
                          Lo so ben io.
 
 Cecchina
 
 Io dormia...
 
 Sandrina
 
                         Celar non puoi.
 
 Cecchina
 
 Non so niente.
 
 Sandrina
 
                              A che mentir?
 
 Tagliaferro
 
 Maledetta, lascia dir.
 
 Sandrina
 
    Oh che ardita! Che briccone!
905Il padrone lo saprà.
 
 Cecchina, Tagliaferro a due
 
    Non paventa l’innocenza;
 l’insolenza finirà.
 
 Marchese
 
    Ah Cecchina... è risvegliata?
 Sarà tutta consolata,
910più timor non averà.
 
 Cecchina
 
    Ah signor...
 
 Sandrina
 
                           La sfacciatella...
 
 Tagliaferro
 
 Ie star qui...
 
 Sandrina
 
                          Con la sua bella...
 
 Cecchina
 
 Non so niente...
 
 Sandrina
 
                                È innamorata...
 
 Tagliaferro
 
 Poferina...
 
 Sandrina
 
                      Era abbracciata...
 
 Cecchina, Tagliaferro a due
 
915Non è vero.
 
 Sandrina
 
                        Signorsì.
 E l’amico è questo qui.
 
 Marchese
 
    Abbracciata? (A Sandrina)
 
 Sandrina
 
                               Sì signore.
 
 Marchese
 
 Con l’amico? (Come sopra)
 
 Sandrina
 
                            Ella è così.
 
 Marchese
 
    Con l’amico?
 
 Sandrina
 
                              Castigatela. (Come sopra)
 
 Marchese
 
920Abbracciata? (Come sopra)
 
 Sandrina
 
                            Via cacciatela. (Il marchese resta sospeso)
 
 Cecchina, Tagliaferro, Sandrina a tre
 
 Cosa pensa? Che dirà?
 
 Marchese
 
    Mia signora, non m’importa,
 il soldato so chi è
 e se non importa a me
925non vi avete da scaldar. (A Sandrina)
 
 Sandrina
 
    Bravo, bravo!
 
 Tagliaferro
 
                               Viva, viva!
 
 Cecchina
 
 Il soldato vada via. (Al marchese)
 
 Marchese
 
 Anzi voglio che ci stia
 e di qua non ha d’andar. (A Sandrina)
 
 Sandrina
 
930   Buon pro faccia padron mio, (Al marchese)
 buon pro faccia al corazzier. (A Tagliaferro)
 
 Marchese, Tagliaferro a due
 
    Insolenti, temeraria.
 
 Sandrina
 
 Questa qui la vuo’ goder.
 
 Marchese
 
    Mano a me. (Prende la mano a Cecchina)
 
 Cecchina
 
                             Signore no.
 
 Marchese
 
935Io comando e così vuo’. (Tagliaferro prende la mano a Cecchina)
 
 Sandrina
 
    Bravo, bravo, dividete. (Al marchese)
 
 Marchese, Tagliaferro a due
 
 Via tacete, disgraziata.
 Rispettate questa qui.
 
 Sandrina
 
 Bravo, bravo, signorsì.
 
 Marchese, Tagliaferro a due
 
940   Consolata, fortunata
 la Cecchina goderà.
 
 Sandrina, Cecchina a due
 
    Oh che rabbia ch’ho nel petto!
 Che dispetto che mi fa! (Il marchese e Tagliaferro conducono via Cecchina)
 
 Fine dell’atto secondo